La distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione

L'ordinamento stesso introduce una tendenziale distinzione tra politica e amministrazione

La distinzione tra funzioni di indirizzo politico e di gestione

Il d.lgs. 165/01 ss.mm.ii attribuisce agli organi di governo l’indirizzo politico-amministrativo. E’ l’ordinamento stesso che introduce una tendenziale distinzione tra politica e amministrazione, in occasione della disciplina dell’organizzazione del lavoro presso le pubbliche amministrazioni, (d.lgs. 165/01), disciplina che mira a delimitare le attribuzioni della componente politica dell’amministrazione rispetto alla componente burocratica che agisce in modo imparziale ed efficiente, attuando concretamente gli obiettivi prefissati. Gli organi politici possono controllare e indirizzare il livello più alto dell’amministrazione, la dirigenza, soltanto utilizzando gli strumenti di cui la d.lgs. 165/01, quali prefissione degli obiettivi e verifica dei risultati. La legge configura in alcuni casi la sussistenza di uno stretto vincolo fiduciario tra organo politico e vertice dirigenziale, tale che ad es. alcuni incarichi dirigenziali cessano decorsi 90 giorni dal voto sulla fiducia del nuovo esecutivo (c.d. spoil system) e in tali ipotesi la separazione tra politica e amministrazione risulta attenuata. Concrete refluenze del problematico rapporto tra politica ed amministrazione è costituito dalla questione della distinzione tra atti politici e atti amministrativi, essendo i primi sottratti al sindacato del giudice amministrativo, ponendosi al di fuori dell’area del principio di legalità. Tali atti, anche quando emanati dal governo, data la loro altissima discrezionalità e il carattere libero del loro fine, non ledono diritti soggettivi o interessi legittimi, situazioni alle quali l’ordinamento giuridico riconosce una tutela giurisdizionale. Esempio di atti politici: gli atti di iniziativa legislativa del governo. Diversi sono gli atti di alta amministrazione, caratterizzati da una amplissima discrezionalità, e considerati l’anello di collegamento tra indirizzo politico e attività amministrativa in senso stretto, soggetti alla legge e al sindacato giurisdizionale. Ora, quanto esposto consente di soffermarsi, al fine di realizzare un ambizioso programma di governo, sul ruolo di una pubblica amministrazione all’altezza della sfida: efficace, efficiente, trasparente. la P.A deve darsi obiettivi propri che si perseguono contestualmente ai programmi delle singole politiche e che sono obiettivi di efficienza ed efficacia e prerequisiti fondamentali affinché i cittadini possano percepire sensibilmente i risultati conseguiti dall’azione amministrativa, non solo in termini di numeri ma di impatto tangibile inteso anche come relazione con la P.A.  Lavorare nella direzione dell’efficacia, dell’efficienza e della trasparenza significa lavorare sulle risorse e sull’organizzazione dell’Amministrazione rendendola una struttura snella e performante, risolvere le criticità e i problemi e raccogliere le professionalità, le competenze e le opportunità per trasformarle in risorse. E’ fondamentale agire “all’interno” dell’organizzazione amministrativa ma anche “verso l’esterno”, attraverso un circuito virtuoso di sinergie e relazioni che rendano facile il passaggio di informazioni, competenze e know how tra interno ed esterno della P.A. Pertanto, occorre un’Amministrazione idonea ad osservare e ascoltare i bisogni della collettività, in grado di dare risposte fattive e coerenti, di proporre opportunità e progettualità di lungo periodo, attraverso sperimentazioni e scambi con altre realtà e altri territori, mantenendo e consolidando la propria autorevolezza. 


Scarica la presentazione
Torna su